venerdì 31 ottobre 2008

After the party (il dottorato d'Eccellenza)

1)Il dottorato diventa d'eccellenza perché qualcuno lo nomina come tale
2)a nominare l'eccellenza è un barone
3)la vera eccellenza starebbe nel fare di ogni ateneo un ateneo eccellente
4)come far diventare la figlia di Fantozzi una Barbie...
5)si può fare molta chirurgia plastica ma siamo sicuri che gli organi interni reggano?
6)Mariangela non è una bambola di plastica
7)le università americane sono plastica ad altissima resistenza
8)le università italiane sono grotteschi covi mafiosi in cui le vittime sono gli studenti (colpevoli di una pazzesca omertà)
9)manifestano contro un decreto al fianco di coloro che ne hanno, durante trent'anni di mal governo interno, decretato realmente la rovina
10) s'incazzano contro una ministra quando se la fanno sotto a denunciare le mafie baronali
11)io non sono migliore di loro, perché scappo
12)però scappo dalla mafia che se restassi mi tirerebbe una bomba, anzi neanche quella, mica sono così importante...
13)le bombe i baroni le tirano sui propri figli
14)ho orrore di questi Conti Ugolino della cultura
15)ho orrore dei figli che si lasciano divorare
16)ho ancor più orrore dei conniventi
17)so che per molti tutto questo non costituisce un problema
18)per me questi molti sono il problema
19)il dottorato è fatto di questi molti
20)non ne voglio più sapere
21)non dico neppure Amen, perché è giusto e spero che questa istituzione muoia
22)prima muore prima potremo ricominciare
23)nell'attesa lavoro ai margini: come i becchini scavo le fosse, ma non quelle delle tombe, quelle per il muro di cinta. Che divida la città dei vivi da quella dei morti

giovedì 30 ottobre 2008

After the party (1937)

Ogni tesi prende avvio da un inizio sottinteso. Il confine invisibile delle proprie aspettative redazionali. Ogni ricerca ha un orizzonte d'attesa ma soprattutto un'immagine di difesa. La griglia temporale si dipana sul doppio registro della Storia: svolgo nel futuro una narrazione del passato. Non è storiografia ma il punto di disvelamento tra il racconto e la sua descrizione.
La mia storia inizia con questa fotografia spettacolare : il Crystal Palace in fiamme.
Anche la vicenda che vorrei riesumare, come solo per le reliquie ci è concesso di fare, inizia dopo la fine della festa.
Il senso della vita di Ulisse è tutto racchiuso nel tempo della memoria, è perché già stato.
Sarà perché fu. L'arte, in tutte le sue declinazioni, non ci concede forse solo questo?
L'illusione di poter contenere l'eterno.
E i confini (dell'opera, del sentimento, del lutto, del tutto)?
Ci ricordano il bisogno di una speranza, quella della verità dell'illusione.

mercoledì 29 ottobre 2008

After the party (1907)

Nella cornice di superficialità non voluta e imbarazzata della Biennale ecco l'unico "j'assume" degno di nota: la festa è finita, ed ora..? Mentre tra i manifesti, instabili pilotis di fondamenta teoriche incurabili, spicca quello di CoopHimmelb(l)au scritto in tempi non sospetti e riesumato per tentare di dar senso a quello che non c'è. E si vede che non c'è. Non fan certo bella figura i giapponesi che sfoderano, tanto per semplificare, il miglior giovane talento della scuderia né le eleganti teche dei francesi rubate direttamente alla Cité de l'architecture né tantomeno le violente luminarie tedesche che attirano con echi del passato l'ignaro pubblico per lasciarlo attonito davanti alla banalità delle idee presentate. La Corea ci prova sempre e come sempre si lascia guardare con piacere, il piacere dell'archivista necrofilo, s'intende. Le gondole feticcio dei newyorkesi ripetono in loop un'idea ormai stantia. Studenti un po' nostalgici fotografano lo scultoreo progetto di F.O.G. e mi verrebbe da indicar loro la strada verso un bel museo del design. Al massimo questa biennale potrebbe fare l'oggetto di una mostra minore in qualche scuola per creativi di provincia. La provincia italiana ovviamente.

After the party (part 2)

After the party (part 1)

lunedì 6 ottobre 2008

Per fare architettura...


...non occorrono edifici.