giovedì 28 febbraio 2008

Colin I (love) U A V

Architettura come testo e la figura di Colin Rowe. La scuola di dottorato dello IUAV con il patrocinio intellettuale di Luciano Semerani organizza giovedì 6 e venerdì 7 marzo questo imperdibile evento! Per non rischiare contrattempi da Mylano vado direttamente a Cà Badoer così potrò applicare un dettagliato e scientifico confronto tra i Martini party del week end lombardo e gli spriz lagunari della settimana veneta! Chi vincerà?! Se c'è la Zaha lei di sicuro...

IL LABRONICO


mercoledì 27 febbraio 2008

Cervellati

IL LABRONICO


Fare Arte

http://emmaboshi.blogspot.com/

martedì 26 febbraio 2008

Suspence

Inquietudine/angoscia/trepidante attesa/spaesamento/e molto molto altro... tra i binari della stazione di Bologna
Partono le scommesse: who's who? Chi vincerà?!
Io scommetto per una partnership fra la Zaha (che non ha partecipato) e Rudy (escluso dalla rosa dei 12 finalisti). Why? Perché sono tamarri, egocentrici, lampadati, vestiti finto chic e l'Hadid s'era segnata male sull'agenda la data di scadenza del bando: altrimenti non si spiega la sua assenza dalla lista degli invitati!

Riflessioni in P.zza Maggiore

Alta velocità

Cahiers

Mi piaceva molto quando il Guru sul suo blog metteva le photo che si faceva al Moleskino. Tutti quei bei disegnini... Aiuterebbe la causa avere un pò d'immagini creattive! Quesito del giorno: qual è il vostro editore preferito? Io la sparo: 22 Publishing. E ora che ho sprecato la pausa pranzo a spippare sul blog torno a InsurgentSpace, grande Stefano!

Doc. Mabuse



Abbiamo un nuovo scoppiettante contributor. Di mestiere fa il sociologo urbano, l'ho conosciuto sabato sera al party "Vino&Mandarino" lui faceva il mandarino, però beveva, eccome se beveva... Ho pensato fosse l'uomo giusto per noi. Ha fatto un pò di tutto, magazziniere, fashion artist, sound designer, mafioso a cottimo, pornodivo a Praga, pilota di jet set a Miami, politico, stitico, cavia da laboratorio, etilista e molto molto altro. Agli amici si identifica con il nome di Sampai ma per noi sarà il mitico, stralunato, Dottor Mabuse. Soluzione di ogni male urbano, cistite compresa. Curerà la rubrica "Ma che belle cose!" e sarà il sole delle nostre vacanze ai Tropici.

Diamogli un caloroso benvenuto o wellcome...

lunedì 25 febbraio 2008

CT/Marseille


Sono le sei e ventitrè minuti. Ventisette gradi. Marsiglia si sveglia. Dal treno, arrivando ho visto solo le ombre nere dei grandi caseggiati. Alcune finestre illuminate. Come i loculi nei cimiteri di campagna. Cerco di concentrarmi. Riemergere dal sonno. Scendo dal treno. L’odore del viaggio mi si è impregnato addosso. Vorrei farmi una doccia ma è inutile. Cerco un bar, di fronte a S. Charles. Riflesso incondizionato di tante albe viste in questa prospettiva. Leggo sul quotidiano del Sud che Rudy Ricciotti ha vinto la gara per il waterfront, costruirà anche il nuovo centro per la danza a Axe. Finalmente il profumo inconfondibile del mare e delle pasticcerie magrebine. Lei è sempre bellissima. Fatiscente e stanca. I ricordi scompaiono se perdiamo le tracce di chi li condivide con noi. Divengono ombre. Tra i reperti abbandonati sulla tratta Cap Martin-Genova, trovo questo file datato luglio 2005. "A differenza del poker, in cui il giocatore dichiara quando lascia la partita, nelle relazioni la fine di una storia è sempre una constatazione del non detto. Che me ne sono andato non ho certo bisogno di comunicarlo. E' un'evidenza". Non sono più tornata a Marsiglia.

A.A.A. CERCASI


Cercasi urgentemente PADRONE per un nano originale LEDRA (Ledraplastic)
- Walt Disney Productions
- busto snodabile
-altezza 23 cm
-anno di fabbricazione: 1963
-fischietto non funzionante

The black box

Dopo aver saturato le memorie del lap top, del Mac, del walkman, dei diari e dei cellulari che ho perduto in giro per il globo, finalmente venerdì scorso, forse grazie allo stato febbrile non ancora risolto, sono entrata in uno di quei peccaminosi inferni informatici è l'ho comprata! The black box. L'hard disk esterno insomma. E svuotando i miei archivi temporanei per formare una concrezione di eventi, immagini, luoghi come nelle scatole nere degli aerei precipitati, alcuni residui del tempo che fu mi si sono appiccicati addosso. Quel file dimenticato, quella cartella d'immagini mai aperta, quella canzone masterizzata; resti che galleggiano nel mare magnum del desk e premono per essere salvati. Così nasce la sezione City novel. Dedicata ai relitti di avventure, più o meno poetiche, più o meno reali, che ognuno ha vissuto nella propria personale esistenza/esperienza. Come tradurre queste archeologie? Pagine di diario alla Laura Palmer, telefonate intercontinentali trascritte in blog, photo, disegni? A ogni avventore il piacere della creazione, dell'improvvisazione. Sappiate solo che i CT sono ghiottissimi dei "fatti vostri" ma solo, ovviamente, se lo sfondo della storia è la città!
Il più veloce a cogliere lo spunto, neanche a dirlo, è stato lui, il guru, Emma B. Tre immagini a bassa definizione, con il nuovo cellulare, di una notte bolognese che si dipana prima lenta, sonnecchiante, poi sempre più veloce, fuori, per strada, con traiettorie divergenti, appuntamenti mancati, febbre, fantomatiche suore e bon bon al cioccolato. Improvvisamente ci stiamo reinnamorando della città Rossa... Chissà se gli altri City sapranno dirci qualcosa di altrettanto appassionato delle loro sperdutre patrie...

domenica 24 febbraio 2008

Citytaste | Night version

venerdì 22 febbraio 2008

CT/BO


Te la ricordi Bologna l'estate del 2006? Quando giravo in bicicletta a cinque minuti dal fischio d'inizio della partita? E ogni volta cercavo di fotografare il più possibile, pensando scaramanticamente fosse l'ultima vittoria? Chiave nella toppa, catenaccio nel cestino arrugginito, via Mazzini, la Porta, su per p.zza Carducci, via Fondazza, Via S. Stefano, via Farini - sms "ma dove sei sta iniziando?!" - sigaretta, ancora nessuno fino all'altezza di via D'Azeglio, giù per la piazzetta dé Celestini - e dopo i quarti di finale non ci siamo più tornati ed ogni volta che ci passo penso sia uno dei posti più belli della città e ogni volta che ci passo mi viene voglia di sedermi sui gradini della chiesa chiamarti e sapere come stai ma sono sempre terribilmente di fretta e devi proprio scusarmi se non mi sono più fatta sentire - poi il sincrono delle tv accese nelle case, nei bar, nei ristoranti, nessuno sotto la pensilina alla fermata dell'autobus, via S. Margherita forse in contromano ma figurati chi ci becca con la partita di pallone che si dipana all'interno dello schermo, giù per via dé Gombruti, c'è qualcuno fuori da Naso&Gola ma non mi fermo e attraverso p.zza Malpighi e attraverso p.zza S. Francesco e penso che è incredibile che non ci sia la solita bolgia di fricchettoni, bonghi, canne, cani, birre che risale come un'onda da via del Pratello, via del Pratello, via del Pratello...qualunque studente compreso tra i 18 e i 27 anni è passato da questo posto che è il senso stesso dell'essere universitari a Bologna, che è il senso stesso dell'essere universitari in Italia e l'erasmus dovrebbero organizzarlo tra Osvaldo e il Muteje, perché per un adolescente in cerca d'avventura questa via è più lunga del far west, ma stasera non c'è nessuno e vedo già le teste agitarsi nella sala in fondo dell'Alto Tasso e chissà il punteggio, e chissà tu. Sei andato. Grazie per la barchetta di carta. La trovo lì, sul tavolino all'ingresso. E in giornate come questa, che Bologna è un paradiso e c'è il sole sui colli e mi verrebbe voglia di fare una gita volando su a S. Donato e mi pare che la primavera non sia poi così lontana e c'è il concorso per la nuova stazione e il convegno su Aldo Rossi e tutto il resto, ecco in giornate come questa in cui mi ricordo dell'estate dei Mondiali, l'unica immagine che contiene la città è la tua barchetta di carta abbandonata sul tavolino dell'Alto Tasso. E Bologna ci sta tutta dentro, come gli animali nell'Arca di Noè.

martedì 19 febbraio 2008

Aldo Rossi




lunedì 18 febbraio 2008

English version

Thanks EmmaBoshi per essermi apparso nuovamente tra i delirii della febbre. Questo blog è ghiottissimo, e dovrebbe servirci a capire che we must do that in English!

CT think about that, please. Community&Communication is always matter of words...

Corbù? Sei tu!

www.alsoavailable.net

Onorata e compiaciuta di avere tra i commentatori del blog Luca D. il quale, come dire, di fenomeni della Rete se ne intende. Ora che, grazie a Luca B., anche i City hanno un volto (plaudo al genio della scelta per il pesce sulla maglietta di Angelo), attendiamo ansiosi parole in libertà da Roma e dintorni, sperando che, prima o poi, gli AlsoAvailabe passino da Santa Verdiana...

Se posso intanto avanzare una richiesta verso il Lazio: Luca D., ma cosa bisogna leggere per capire l'architettura? E soprattutto, cosa dovremmo leggere per capire tutto il resto (le donne, ad esempio...)?! Vi lascio a questo marzulliano quesito e me ne vò a leggere il libretto delle istruzioni per lo spremiagrumi.

sabato 16 febbraio 2008

CT_IMPSON


venerdì 15 febbraio 2008

http://volksfaden.de/



Suggestione per A/cube. Pensate che gli elementi a colori qui sopra non siano parte di un collage ma applicazioni fatte su di un foglio trasparente inserito sopra quello della foto black&white.
Tessitura della frase e tessitura delle immagini. Insomma A/tissue
Special thanks a Giulia FaccioCose per il prezioso link
 

A/cube

Due esempi di forme e contenuti




Riflettendo sulle riflessioni,  A3 si è un po' sgonfiato in taglia ma rafforzato nella sostanza.
Ora è 
testo su carta ruvida
font da fanzine
immagini black and white
draws su carta lucida (ammazzacaffé)
contenuti che inseguono le vicende del dottorato
ma non si limitano ad esse e quando parlano di ciò che facciamo/abbiamo fatto il linguaggio è processuale
il blog diventa anche l'archivio di tutti i materiali che potremmo usare
più contributi vi compaiono più il pasto è ricco

martedì 12 febbraio 2008

lunedì 11 febbraio 2008

Narciso



Orpheus



Lo specchio a differenza del riflesso è netto. Falsifica interamente. Ma qualche temerario ha osato attraversarlo per farne il proprio Testamento...

sabato 9 febbraio 2008

MEDUSA



Davvero perversa l’idea di strutturare un’immagine riflessa quando già lo strumento fotografico ne compie il principio. Ne esce una visione metateatrale della realtà una percezione distorta ed ingannevole, visione di un luogo insicuro di impalpabile bilanciamento delle proporzioni.
Come Perseo, che fugge dallo sguardo della Medusa osservandone il volto riflesso nel suo scudo d’avorio, le trasparenze , le riflessioni, e gli imprevedibili giochi di luce, che offrono le superfici vibranti scelte da Elisa, ti costringono ad indagare in una realtà misteriosa dove magari scovare l’inatteso killer di Profondo Rosso.
Ora, la vera paura è rimanere rapiti, catturati nello specchio come I TRE SUPERCRIMINALI.
Quindi diffidate dagli specchi!!!

SONO ENTRATO?

Se sono riuscito sono un genio.
Naturalmente sono ai lavori forzati dalla Prof. e da quel che TONA sarò qui per qualche fine settimana.
Fotunatamente ho finito questa roba di KYIV e da lunedì sono nuovamente nella culla del rinascimento e riparto con gli EUTROPI!!!

martedì 5 febbraio 2008

Riflessi



Vorrei essere più dell'addizione dei caratteri grafici che formano il mio nome. Mi piace quando Baltzer parla dei riflessi. Penso a quando fotografo le vetrine dei negozi per cogliere i residui degli edifici che vi si rispecchiano come fantasmi. Rileggendo la photo trovo sempre un frammento della mia immagine impigliata tra l'originale (l'interno) e la sua copia (gli esterni). Il fonema della mia consistenza/esistenza è lì; compresso in un vetro e dilatato nel riflesso del mondo circostante. Vorrei che anche il progetto di A3 avesse le stesse caratteristiche: una dialettica delle visioni. L'innamoramento voyeristico che nulla produce (tranne l'effimero piacere del vedere stesso)  e l'autoritratto che si forma cercando di catturare il reale nel virtuale.