mercoledì 2 luglio 2008

ARATA


Nella mitica conferenza 7X70, Arata Isozaki, spiegava come le sue forme organiche fossero nient’altro che il frutto di avveniristici applicativi multimediali.
Le rappresentazioni STATICHE ( mappe, diagrammi, disegni, ecce) e le rappresentazioni DINAMICHE (in grado di mostrare cambiamenti nella dimensione temporale), riassumono i loro esercizi attraverso complesse figure geometriche, che l’Architetto assume come tali e trasforma in architettura esibendole senza alterazione alcuna.
Attraverso l’utilizzo del computer Isozaki compie un atto fondativo del nostro mestiere L’ONESTA’ DEL COSTRUIRE.
Nervi attuava lo stesso principio costruttivo, naturalmente per ovviare a problemi diametralmente opposti. Le sue bellissime forme, frutto di sezioni sottilissime e di strozzature nei punti di minor carico, erano il risultato di necessarie operazioni atte ad eludere gli eccessivi costi delle materie prime nel dopoguerra.
Quello che trovo affascinante in questa ricerca tettonica del Maestro giapponese è il risultato formale ultimo. Il freddo computer è lo strumento che conferma quello che la natura conosce dalla notte dei tempi: nell’atto edificatorio la regola è sempre la stessa – MINIMO SFORZO MASSIMA RESA –

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