martedì 2 dicembre 2008

Babele



Ai costruttori della Torre di Babele mancava il cemento armato. A noi manca la confusione tra le lingue che ci servirebbe per portare a termine la Torre. Non esiste soluzione per la città.


A chi mi sta chiedendo cos'abbiano a che fare questi racconti con l'architettura ricordo che il progetto di una narrazione non è dissimile da quello per un edificio.
Ho solo il privilegio rispetto a voi, cari architetti, di gestire una materia molto più duttile - la parola - ma ho la grande disgrazia di aver capito che questa, rispetto alla solida pietra o al ruvido cemento, mi tradirà sempre.
Mi rimproverate di non sporcarmi le mani in cantiere ma non vi chedete quanti treni abbia perso e quanti occhiali abbia consumato per trovare i miei personaggi.
Mi accusate di non conoscere gli strumenti del mestiere, infatti non conosco quelli del vostro mestiere, che sono linee e superfici, ma indago continuamente quelli del mio, che sono le figure e la trama.
In ultimo dichiarate che io un mestiere non ce l'ho e credo che questa sia la condizione fondamentale per chiunque voglia manipolare i sogni, le utopie e la realtà.

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