Vorrei essere più dell'addizione dei caratteri grafici che formano il mio nome. Mi piace quando Baltzer parla dei riflessi. Penso a quando fotografo le vetrine dei negozi per cogliere i residui degli edifici che vi si rispecchiano come fantasmi. Rileggendo la photo trovo sempre un frammento della mia immagine impigliata tra l'originale (l'interno) e la sua copia (gli esterni). Il fonema della mia consistenza/esistenza è lì; compresso in un vetro e dilatato nel riflesso del mondo circostante. Vorrei che anche il progetto di A3 avesse le stesse caratteristiche: una dialettica delle visioni. L'innamoramento voyeristico che nulla produce (tranne l'effimero piacere del vedere stesso) e l'autoritratto che si forma cercando di catturare il reale nel virtuale.
martedì 5 febbraio 2008
Riflessi
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