lunedì 16 giugno 2008

2% all'Architettura - 98% all'Arte




Correva il 2003 e a Firenze stava faticosamente nascendo un progetto lavorativo che anni dopo generò il gruppo eUTROPIA.
Tre dei cinque attuali eUTROPI, si cimentarono su un concorso per studenti a Roma – “Uso alternativo del tufo in edilizia”.
L’idea dei tre era 2% - 98%.
I tre giovani proposero questa provocazione – perché non ribaltare la famosa percentuale del 2% per l’arte a scapito dell’Architettura?
Allora l’idea fu quella di prendere uno dei più grandi esempi della storia e declinarlo alle esigenze contemporanee – LA SFINGE.
Uno dei tre, avvezzo alla scultura, si comperò dei vili blocchi di tufo da edilizia e ne ricavo delle piccole sculture a dimostrazione tangibile della realizzabilità pratica dell’esperimento progettuale.

4 commenti:

  1. Sarebbe interessante sapere come è poi andata l'esperienza di quella provocazione.Anche perchè già nel 1955 il comlesso di Bouwcentrum a Roterdam fu progettato in collaborazione con lo scultore H. Moor, il quale suggerì l'alto rilievo in mattoni a pietravista.Purtroppo, non mi risulta che , specialmente in Italia, vi siano state molte esperienze simili.Ancora oggi si continua ad appiccicare della roba per "abbellire" le opere architettoniche già terminate. Conta poco che l'appiccicatura sia fatta ad opere nuova o ad opera da recuperare. Poi c'è il rapporto fra interventi "artistici" e popolazione locale, ma questa è un altra storia ancora.

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  2. ESITO
    Quel concorso non fu premiato ne segnalato. In verità eravamo decisamente troppo giovani e ci siamo anche disinteressati di indagare maggiormente.
    Nonostante ciò io continuo a realizzare sculture architettoniche con il credo che l'evoluzione tecnica delle frese tridimensionali possa presto permettere di realizzare SFINGI in economia.

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  3. A proposito di sculture architettoniche:non sembra anche a te che molta architettura contemporanea (vedi il museo d'arte moderna di Bilbao)tenda alla megascultura?
    Poi dato che ho un po le mani in pasta , mi dici qualcosa in più sulle frese tridimensionali?
    Ultima considerazione: presupponenendo che un occhio si occupi del fare e l'altro del senso di ciò che si fa, non è che l'aspettativa tecnica(le frese), da mezzo, si trasformino già in fine? Ciao.

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  4. SCULTURE
    Sicuramente il Guggenheim di Bilbao‎ è una delle sculture più importanti del panorama artistico contemporaneo.
    Purtroppo, e questo è spesso riscontrabile nell’architettura di Gehry, a tanta forza espressiva non corrisponde altrettanta coerenza funzionale.
    Nello specifico le architetture di Gehry crollano nel momento in cui vi si entra e si scopre che non sono solo delle bellissime sculture ma anche delle vere e proprie architetture.
    Bilbao ne è l’esempio manifesto, ma ebbi la stessa sensazione anche entrando nella casa danzante di Praga. Quando entro nel barretto sito sotto la gonna di Ginger io le voglio vedere le MUTANDE e non un solaietto vile in CA.
    Trovo invece decisamente azzeccato il progetto per Berlino e per LA.
    Ancora più che a Berlino a Los Angeles la Concert Hall riesce a coniugare perfettamente la sua forma scultorea con le difficili necessità acustiche che la funzione eccezionale dell’auditorium richiede.
    Viceversa Gehry colloca saggiamente tutti i servizi alla sala in una semplicissima stecca di pietra che misura uno dei blocchi della città ed accompagna la traettoria di una delle strade ad alta percorrenza.

    FRESE 3D
    Devo palesare che la fresa 3D è semplicemente una mia fissa, l’adoro, come odio le frese laser ( vedi plastici di VEMA ).
    Non fraintendermi, non amo la tecnologia e i miei lavori ne sono manifesto, ma trovo eccitante un processo architettonico di tipo sottrattivo e l’idea che presto una macchina possa con tempi e costi onesti scavare del materiale grezzo per ricavarne delle forme organiche.

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