giovedì 5 giugno 2008

INDAGANDO AI MARGINI













TESTO DI: Cinzia Argenti e Sarah Bovani


Il Festival delle arti ai margini
“La pittura è pubblica!! Il colore e il segno sono per tutti. Le tinte si stendono sui muri e prendono spazio, divorano le vecchie superfici, il muro diventa orecchio e occhio di una casa. Il muro ascolta e guarda, conosce ciò che gli accade intorno tutti i giorni, è il momento di dargli voce.”
È con questa frase che Blu, uno degli streetartist che ha partecipato al festival, ha interpretato lo spirito della manifestazione che a metà maggio ha coinvolto i quartieri nord di Livorno: Shangay e Corea, aree che, purtroppo,a causa della loro storia, della loro collocazione e morfologia sono per anni rimaste “ai margini” della città.
L’intento del festival è stato quello di coinvolgere e rendere protagonisti i quartieri, ma soprattutto le persone che vi abitano attraverso il coinvolgimento di artisti, storici dell’arte, collezionisti, musicisti ma anche studenti delle scuole della città. Il tutto si è inserito all’interno del programma “Urban Italia” che da due anni si occupa della riqualificazione delle zone periferiche.
Tra gli eventi collegati all’ arte ci sono state: una rassegna video sull’arte brut internazionale a cura di Teresa Maranzano, una istallazione pittorica di Riccardo Bargellini realizzata con quattro artisti dell’ outsider art attivi nell’ambito dell’Atelier Blu Cammello , una mostra di fumetti e disegni di Michelangelo Setola, e l’intervento diretto di streetartist come Blu, Erikailcane, Run e Dem.
Quest’ ultimi nei giorni del festival hanno lavorato a Shangay realizzando murales su vecchi fabbricati attualmente vuoti in attesa di una prossima demolizione. Ognuno con la propria sensibilità ha interpretato il carattere di questi quartieri così particolari riuscendo a creare dei rapporti con la gente in modo spontaneo e diretto e integrandosi pienamente con essa. Inoltre i laboratori di stampa a caldo e di serigrafia hanno reso possibile la partecipazione diretta dei bambini e dei ragazzi delle scuole della città.
La particolarità e la bellezza del festival è stata quella di riuscire a far penetrare l’arte in queste strade e piazze.
E’ possibile vedere le opere realizzate in tutto il mondo dagli streetartists che sono intervenuti su :
http://www.blublu.org/
http://www.thedownhill.org/
http://www.ericailcane.org/
www.flickr.com/photos/dem666

3 commenti:

  1. Sul dipingere le pareti delle case ho delle riserve: mi danno l'impressione di fracobolli posti su delle buste. Su questo argomento c'è stato un bel dibattito negli anni 70 sulla rivista NAC, a proposito dell'abbellimento urbano e della legge del 2%.
    Il video MUTO mi ha lasciato veramente muto e a bocca aperta!
    Grande, veramente grande e lo rivedrò per formulare altri commenti.

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  2. Lupo,puoi darci maggiori riferimenti sul dibattito di cui parli? Oggi la street art, come scrivevo qualche post fa,è entrata in un circuito di ufficialità anche grazie all'architettura.Il trattamento delle superfici che progettisti del calibro di Herzog&DeMeuron operano ha spostato notevolmente l'asse del dibattito.Come tu giustamente rilevi dicendo che ti è molto piaciuto il video di Blu posso assicurarti che oggi quei francobolli sono percepiti più come tragitto che come oggetto.L'estetica dello stare è diventata un'estetica relazionale e credo che questo parallasse debba essere tenuto in conto.

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  3. più di trent'anni fa, in un mensile d'arte chiamato NAC: - notiziario d'arte contemporanea- , il critico Vito Apuleio, ha dato il via ad un dibattito sulla legge del chiamata comunemente del 2%.Dibattito che è proseguito su quelle pagine fino al 1973.Si tratta di quattordici interventi che sondano, analizzano, criticano, e propongono tutto ciò che in quel periodo si può dire sulla regolamentazione dell'arredo urbano, ma su questo ritornerò. Fin da ora posso dire che la questione ha visto coinvolti artisti, architetti (ma sono poi artisti anche loro!)amministratori degli Enti Locali,sindacalisti, critici d'arte, urbanisti, sociologi di varia natura e chi più ne ha più ne metta.Se l'argomento interessa posso anche continuare, ditemelo. Ho anche una bella foto di un edificio nato in collaborazione fra l'architetto e lo scultore. Ma come si fa ad inserire una foto in questo maledetto riquadro?

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