mercoledì 19 novembre 2008

After the Academy

Gli urbanisti che tentano di fare i filosofi davanti ad una filosofa che è stata modello e ispirazione per generazioni di urbanisti è tanto ridicolo quanto gli architetti che si fingono artisti.
Nell'ennesimo consesso di Conti Dracula delle economie universitarie, sanguisuga accademici uccisori di giovani menti fingevano un decoro che li rendeva solo più imbarazzanti.
Mancavano, a questo banchetto di sconvenienti autorappresentazioni senza ironia, i cuochi della grande abbuffata: amministratori e politicanti.
Inutili accademici, di cui non ricorderei il nome neppure sotto tortura, fingevano di sapere e poter esistere fuori da quella squallida aula magna.
Andate a studiare le leggi buffoni e lasciate ai veri filosofi il compito di parlare di teoretica.
Troppo comodo citare Severino per darsi l'alibi del "non far niente".
L'unico destino che vedo compiuto è quello del fallimento di questa istituzione, l' Università, per colpa vostra!
La maggior tristezza è osservare tra voi anche solo uno che potrebbe intervenire e che non lo farà perché la corporazione è più forte di qualunque metafisica.
Gli strumenti del sapere, le tecniche (anche la retorica imbecilli lo è!) di cui vi riempite la lorda bocca, nelle vostre mani sono bombe a orologeria: perché grazie al potere del ruolo riuscite a trasformare innocui petardi in devastanti ordigni.
Spero solo che vi scoppino in mano!

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