martedì 25 novembre 2008

Jaques Attali

[®acconti inediti 2008]

Lo colpì la perfetta sincronia degli accadimenti. Mentre una neve spavalda copriva le cose e lui girava il cucchiaino nella tazza di tè. Si accorse che il negozio del fioraio aveva chiuso, chissà da quanto, e chissà da quanto lui non regalava più fiori. L'articolo a pagina 40 - leggerlo significava arrivare in ritardo all'appuntamento - così, semplicemente, sfilò il foglio di carta dal giornale e lo piegò con cura nel taschino. Pagò e uscì. Quel giorno tutto sarebbe andato bene, pensò.
La conversazione della sera prima era stata penosa, lei sgranava gli occhi color fumo e sembrava sarebbe morta da un momento all'altro. Lui pensava che l'altra lo aspettava nell'appartamento di Via Kuliscioff al numero 21, interno 8. Aveva segnato tutto sull'agenda, ché quella parte della città proprio non la conosceva. Sobborghi inquinati da un'edilizia sommaria, sputata di cemento e popolata da giovani coppie poco alfabetizzate. Infatti anche M. era una donna così, sanguigna e volgare ma con un'energia che l'aveva conquistato. Rideva forte e sembrava andasse perfettamente d'accordo con la vita. Non si lamentava mai.
La conversazione a un certo punto era diventata un monologo, lei con quelle dita ossute sottolineava le parole, formava arabeschi di frasi leggere, costruiva ipotesi e rafforzava convinzioni. Le avrebbe voluto dire che non c'era davvero più nulla da fare, che era troppo tardi, che non era stata capace, in tutti quegli anni, di vedere nulla. Guardava l'orologio e pensava a M. che lo aspettava.
Un cristallo di neve lo centrò sul viso, perfetto come un colpo di pistola, lui sentì per un momento quell'odore di profumo dozzinale che gli si era impigliato addosso durante la notte: il profumo di M. L'avrebbe già voluta chiamare, solo per sentire quel timbro allegro, l'accento forte, solo per sentirsi un pò più uomo. Il cliente lo aspettava fumando una sigaretta sulla porta, entrando si lasciò alle spalle tutto e pensò che se si fosse sbrigato avrebbe avuto il tempo di leggere l'articolo di Attali sulla poligamia e i rapporti a termine. Se si fosse sbrigato sarebbe passato a comprare una rosa rossa per M.; M. era chiaramente una donna che apprezzava le rose rosse.
L'ultima cosa che pensò, prima di cancellare i numeri di entrambe dalla memoria del telefono fu a quella frase di Adam Phillips
Di fronte al piacere siamo tutti degli asceti:l'idea di soffrire per i suoi eccessi ci terrorizza. Per alcuni il miglior rimedio è l'infedeltà; per altri la monogamia.

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