lunedì 5 maggio 2008

Il commesso viaggiatore


Negli Stati d'animo di Boccioni gli avventori delle stazioni sono divisi a seconda del ruolo che ricoprono. Gente che parte. Gente che resta. Gente che saluta.
Ho conosciuto al terminal 2D dello CDG pendolari dell'aereoplano che baciano le mogli il lunedì mattina alle 5:50 e s'imbarcano verso un cielo grigio cemento. Trascorrono giornate nelle banlieaux a stipulare contratti, a parlare lingue poco conosciute, a immaginare la vita che sta vivendo la loro famiglia. Riprendono l'aereo delle 17:45 il venerdì e, con il profumo del viaggio addosso, riabbracciano la loro città d'origine nelle luci della sera.
Fuori dalle vetrate del grande aereoporto parigino vedo questo intricato incrocio di sensi (unici). Infrastrutture del commesso viaggiatore. Quando Marco Polo partiva per le Indie le vie battute erano fatte di sortilegi approssimativi che una folata di vento avrebbe potuto cancellare. Le città erano visibil e invisibili. L'imperatore sapeva fingere magnificamente di credere alle favole che il mercante gli raccontava.
Il libro del giorno è Favole al telefono di Gianni Rodari.

2 commenti:

  1. ciao Eileen..guarda il alvoro di una simpatica pittrice che si chiama Sabrina Ortolani..

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  2. Salut Guidò,ho visto il sito.Giusta associazione la tua tra il mio dire e il suo fare.Ammetto però che mentre fotografavo lo Charles de G.pensavo a come quelle infrastrutture avrebbero potuto riacquistare senso.Come nel progetto del Cairo presentato da Navarra...Insomma nessun romanticismo ma strategie d'intervento temporaneo.

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