giovedì 8 maggio 2008

Palais de Tokyo ovvero il Fattore X


Prendi un soggetto A, femmina, 29 anni, radical-chic, famiglia con reddito medio, buona cultura, brillante, esteticamente piacevole, single. Prendi un soggetto Z, maschio, 29 anni, di sinistra moderata, famiglia con reddito medio-alto, buona cultura, passionale, esteticamente piacevole, single. Prendi un contesto sociale Y, amici di lui, città in cui vive anche lei, orario aperitivo del venerdì, clima favorevole, temperatura mite. Prendi un fattore X, il caso. Il soggetto A camminando si ferma a parlare con un membro del contesto Y e nella conversazione subentra anche Z. I soggetti A e Z interagiscono. Prendi il fattore S, gli spostamenti nella mappatura urbana che il gruppo Y compie durante la serata. Prendi che al fattore S si aggiunga il fattore R, l'amica di classe media, colta, provenienza estera, statura sopra la media che raggiunge il soggetto A. Al fattore X bisogna quindi ulteriormente aggiungere quello N, detto necessità. La configurazione del nostro sistema complesso è ora visualizzabile in questo modo: A e Z in uno spazio S con Y e R sono sottoposti a N. Questa non è un'equazione certa ma un calcolo probabilistico di come X possa sviluppare tra A e Z un progetto di relazione. Questa non è una verità scientifica poiché il fattore X è la costante indecifrabile che dall'inizio alla fine attraversa i rapporti. Questa è semplicemente una considerazione su come, nell'eventualità in cui A e Z diventino A+Z o A/Z la chiave di volta della loro comune esistenza resterà sempre un'incognita. La vera N di tutta la faccenda è sempre una X!

Special thanks Loris Gréaud

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