martedì 4 marzo 2008

Cluster cities - Città a grappolo

Superbaro ti ho avuto. Ho scoperto che voi quattro citytasters siete stati simpsonizzati da una macchina stoccata in un enorme building tipo quelli che contengono i milioni di computer normalissimi che messi in rete formano l'anima animata del colosso Google. Voi architetti ci sapete dire qualcosa di queste costruzioni/reti (reali e/o virtuali) in cui nessuna unità è indispensabile (perchè minuscola), ma che sommata al suo vicino di banco e via così creano il mostro. Dicono che siano over 450,000 servers, arranged in racks located in clusters in cities around the world. E tutto ciò per [cito da wikipedia] distribuire una elaborazione molto complessa tra i vari computer componenti il cluster. In sostanza un problema che richiede molte elaborazioni per essere risolto viene scomposto in sottoproblemi separati i quali vengono risolti in parallelo. Questo ovviamente aumenta la potenza di calcolo del sistema.

Eppoi mi ha detto un giovane cuoco livornese di stanza a Bologna che labronico altro non vuol dire che livornese. Forse mi bastava andare sul de Mauro, ma io prima ci ho perso la testa!

Nessun commento:

Posta un commento