lunedì 10 marzo 2008

ISLA MARAVILLOSA...




Cuba; Atlantide riscoperta, mostra il lento degrado di un architettura, che resiste come direbbe Wim Wenders alle provocazioni del bene e del male.
Universo clessidrico, che lentamente abbandona attraverso un processo sottrattivo la sua scorza più vulnerabile, rivelando una sincopata sequenza di derivate spaziali, risultato di una prospettiva sempre schiacciata.
Colori, forme e proporzioni si susseguono in una mancata soluzione di continuità che esalta e rende unica la sua genetica frontalità, fatta di superfici bidimensionali che si accostano – piegano – soprammettono, mantenendo nitidamente la propria unicità.
Pre- barocco, barocco- cubano, neogotico, neoclassico, architettura Andalusa con il giallo di Cadige, ma più scuro e il rosa di Siviglia tendente al carminio, art nouveau, art decò e architettura castrista, si rincorrono in un disegno non precostituito dove le architetture e le loro crepe evocano una poetica romantica e nostalgica capace di identificare le storiche vicissitudini che condussero l’Isla Famosa ai moti rivoluzionari del 26 Julio.
L’Habana con i suoi duemilioni e mezzo di abitanti incarna la metafora della città globale, un universo pre- americano, che mantiene inalterati i principi strutturali ed iconici delle proprie architetture.
Qui, più che in ogni altra città della grande isola nel Mar dei Carabi, si fa dinamico il ruolo identitario delle singole architetture dalle quali, come frammenti disgiunti di un puzzle ancora non ricomposto si riversano nei luoghi del merendar e della siesta le preoccupazioni e le fantasie di un popolo che cerca nella propria memoria una nuova misura della città.
La città- il passato, l’uomo- il presente, concorrono alla creazione del futuro attraverso l’atto positivistico della scoperta dello spazio.
Tutti i cubani a modo loro sono degli artisti, dei giocolieri senza freni, con l’intento di esplorare i confini tra decorativo e concettuale nella più spontanea e fantasiosa strategia artistica.
Le performance, che nascono quotidianamente nei luoghi dello stare, danno vita ad eventi che metaforicamente denunciano i numerosi paradossi della Cuba contemporanea, modificando ciclicamente lo spazio pubblico ...

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ARCHITETTURE PISANE 13-14

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