sabato 22 marzo 2008

La doppia vita del signor M

A differenza dei giovani architetti contemporanei che si destreggiano agilmente tra frammentazioni, spazi interstiziali e metaracconti, il mestierante intellettuale tendenzialmente è un nerd. O almeno, una delle declinazioni di quello che d'ora in poi chiameremo il signor M è quella del rick moranis polveroso, con un bel paio di occhialoni spessi e un ciuffo gagliardo ben pettinato. Il signor M, se si diletta di questioni teoriche, non lo fa con lo spirito intellettuale dissacrante e provocatorio del Buon Architetto (vi ricordate di lui?) Supergiovane; la realtà contemporanea è un po' troppo veloce per lui, le contaminazioni interdisciplinari troppo azzardate; è sottoposto a continui bombardamenti mediatici che lo rendono ancor più timido e goffo, incapace di cogliere le potenzialità del workshop del network del brand degli eventi della bassa definizione delle traiettorie divergenti del mood. Il signor M deglutisce si aggiusta gli occhiali sul naso e apre un libro di storia. Un argomento per volta, per favore. Ché queste cose sì che le capisce il signor M. Ci sono date, nomi, luoghi, fatti avvenuti. Si incrociano, certo, con altre date, nomi, luoghi, fatti avvenuti. Ma con la dovuta calma, col tempo di elaborare. Se vedeste con quale pena il signor M fa i conti col Supergiovane! E come il Supergiovane lo irride! Se ne rende conto, il buon signor M? Lui che scuote la testa alla vista di un writer, lui che non capisce la street art. Esce dalla biblioteca un po' mesto. Va a casa. Cena, da solo. E poi esce di nuovo; lo seguiamo, perché a questo punto un po' ci interessa la vita di quest'uomo che di giorno si divide tra cantiere e libri e che ci sembra così sfacciatamente démodé. Ha una borsa con sé. Suona ed entra in un portone, noi possiamo spiare dalla finestra perché l'appartamento per fortuna è al piano terra; è insieme ad altri che - non ne dubitavamo - si somigliano tra loro. Leggere differenze: capelli più radi, colorito più giallastro, calzini più bianchi; qualcuno addirittura è vestito in maniera più sciatta di lui. Si avvicinano a un tavolo e tirano fuori qualcosa dalle borse.
Aeroplanini. Tutti con il loro bravo piedistallo, tutti diversi. Inizia il gioco, ecco il Barone Rosso, ecco Roy Brown, ecco il sergente Popkin. Ed ecco dove va il signor M. A fare la Prima Guerra Mondiale, a vivere le sue due ore di gloria. Da bravo nerd.
Buonanotte, signor M, e occhio alla contraerea.

2 commenti:

  1. Quando, illusa, pensavo ancora di poter far la storica mi facevo chiamare Il Barone Rosso (ovviamente in onore del vino...e di Snoopy)!Mestierante, sei un genio!

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  2. ridi ridi, intanto durante l'ultimo scontro aereo ho abbattuto il barone rosso! Son soddisfazioni!
    La signorina M

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